GUERRILLA SPAM
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La realizzazione di nuove sculture e installazioni si riflette negli studi delle forme e bozzetti di questo anno. Gli schizzi più liberi si affiancano a studi progettuali. La firma già ridotta in cuneiforme sumero si trasforma ancora è diventa impronta delle dita come traccia della presenza dell'artista che tende all'invisibilità. Proseguono le sperimentazioni di forme e colori inusuali.
Fogli → 63



Continua la ricerca verso il simbolismo delle culture primitive; i disegni delle folle e dei personaggi stilizzati prendono ora spunto dai dipinti radiografici degli aborigeni australiani. Numerosi i fogli di studio per i dipinti murali “Agorà” che riprendono vecchi elementi con nuovi studi sul serpente arcobaleno approfondito anche da Warburg.
Fogli → 109



Le nuove ricerche si muovono verso un’arte simbolica in cui ogni segno ha uno, o più, significati. Le influenze continuano a stratificarsi: dai simboli degli Hopi a quelli degli aborigeni australiani, dagli studi di René Guénon a Maria Gimbutas sino a Emmanuel Anati. La firma “Guerrilla Spam” leggibile scompare e diventa in cuneiforme sumero.
Fogli → 84



La riduzione delle forme prosegue verso nuove soluzioni con personaggi stilizzati che diventano agglomerati di segni intrecciati tra loro, le "folle". I riferimenti estetici sono le incisioni e pitture rupestri, quelli concettuali si rifanno alle pratiche urbane di Ugo La Pietra degli anni '70.
Fogli → 152



Uno stile nuovo, essenziale e simbolico, si definisce nei disegni. Dai bozzetti per le opere pubbliche agli schizzi per i poster le composizioni si semplificano mantenendo l'obbiettivo di narrare storie, comunicare messaggi. Numerosi i fogli del "Bestiario" che mescolano simboli e stili da Oriente a Occidente.
Fogli → 86



Nei disegni prosegue una ricerca formale geometrica che mira all'essenziale; il momento di massima concentrazione di influenze stilistiche corrisponde a una resa distillata e mirata di tale variegato humus culturale. Significativa l'influenza delle bandiere Asafo del Ghana per il simbolismo e la capacità di narrazione.
Fogli → 139



L'approfondimento delle culture africane arricchisce il vocabolario espressivo con nuovi stili e contenuti; i numerosi appunti per il progetto "Il Granaio del Cielo" svelano tale aspetto. I disegni mescolano influenze differenti dall'Africa al simbolismo medievale sino alle satire degli espressionisti tedeschi.
Fogli → 127



I bozzetti per i dipinti murali si arricchiscono di progettualità, appunti e studi iconografici; gli altri disegni acquisiscono libertà e sperimentazione, come nel caso della serie di "Bizzarrie". Prosegue l'attenzione verso altre culture: i riferimenti artistici si ampliano, da Goya a Otto Dix e Grosz, sino all'arte romanica e alle maschere dell'Africa subsahariana.
Fogli → 235



È il culmine di mostri e demoni fiamminghi: le creature di Bosch e Bruegel tornano nelle loro terre d'origine con i poster pensati per i Paesi Bassi; i disegni preparatori del progetto "Alla mia nazione" raccolgono definitivamente l'insegnamento delle allegorie medievali, combinate con gli scritti di Pasolini, per una critica del presente.
Fogli → 162



Prosegue l'utilizzo dell'immaginario fiammingo unito ad altri riferimenti artistici da Pontormo a Durer. I disegni affrontano per la prima volta tematiche inerenti ai flussi migratori, al rapporto dell'italiano medio con il "diverso".
Fogli → 121



L'influenza dei pittori fiamminghi diventa significativa: i demoni presi in prestito da Bosch e Bruegel integrano i vecchi personaggi che lentamente scompaiono. Attraverso metafore e allegorie si racconta la società in tutta la sua banale crudeltà; bizzarre creature svelano egoismi, corruzioni, violenze e menzogne dell'uomo.
Fogli → 122



È l'inizio del periodo torinese; alle teste-televisioni si affiancano volti incappucciati con monete al posto degli occhi, ma anche animali e strane creature. Oltre agli appunti della prima “Shit Art Fair”, i disegni del “Breviario dei Santi” mostrano un progetto mai pubblicato.
Fogli → 80



I disegni seguono la ricerca tematica sulla disinformazione dei media attraverso la metafora delle teste-televisioni. Gli studi e bozzetti sui finti santini di Pasolini nascosti nelle chiese romane mostrano una delle prime azioni fuori da Firenze.
Fogli → 41



Il tema della disinformazione mediatica è ampliato; il mezzo televisivo sostituisce le teste dei personaggi, trasforma e divorare la società contemporanea. Di fianco ai bozzetti per i poster urbani e alle stampe calcografiche nascono i progetti per i primi blitz a Firenze.
Fogli → 112



I primi disegni raffigurano personaggi con monitor al posto della testa. La televisione diventerà l'oggetto metaforicamente adatto a rappresentare uomini e donne senza facoltà di pensiero e azione; i loro corpi sono decadenti e mutilati, specchio della società in cui vivono. Le influenze vanno da Orwell a McLuhan.
Fogli → 32