Foresta

Reggio Emilia - Casa Bettola
Ottobre 2017 Grande Muralismo


Riprendendo il simbolismo della foresta medievale, il disegno mostra una selva popolata da abitanti che vivono in simbiosi lo spazio comune. Nell’Europa medievale la foresta è il luogo in cui chiunque può recarsi a prendere la legna, i frutti, le erbe medicinali, la selvaggina; è anche il luogo di ritiro degli eremiti, il nascondiglio dei fuorilegge, la dimora di creature maligne ma anche magiche. Questa concezione muta tra 1000 e 1300 quando il manto forestale dell'Europa viene ridotto del 50% e con esso tutte le attività collegate. Nel 1396 Carlo VI con un editto dichiara la foresta un bene dei nobili e del re destinata al suo uso personale: solo i nobili possono praticare la caccia. Se un contadino cattura un cervo o un cinghiale, animali della nobiltà, viene punito con l'impiccagione. Le foreste tornano ad essere proprietà privata, come erano state nel mondo romano, sotto il controllo del re o dello Stato. Il dipinto vuole riportare la foresta ad essere uno spazio della collettività, con personaggi ripresi dall’archivio dei Musei Civici; riconoscibile a tal proposito il trattore con il mappamondo dei fratelli Cervi.




A cura di:

Foto:

Casa Bettola

Simone Armini


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